testat1

Altre pubblicazioni




Valerio ZANONE, Il liberalismo moderno

Valerio ZANONE, Il liberalismo moderno

Testi introduttivi di Stefano Folli, Sergio Romano, Domenico Siniscalco, Torino, Utet, 2017. “Valerio Zanone, protagonista della vita pubblica e istituzionale italiana, è scomparso il 7 gennaio 2016 a Roma. La Fondazione Filippo Burzio, che da presidente ha guidata fino all’ultimo con appassionato impegno, rende omaggio alla sua figura di politico e di intellettuale, ripubblicando nel primo anniversario della morte il saggio Il liberalismo moderno con il quale la Utet lo aveva invitato a contribuire alla sua Storia delle idee politiche, economiche e sociali. E ha chiesto a tre fra i maggiori editorialisti italiani, Stefano Folli, Sergio Romano e Domenico Siniscalco, di delineare in tre saggi introduttivi il ruolo di Valerio Zanone nella vita politica e culturale del nostro Paese e le vicende e prospettive del pensiero liberale e dei liberali nel contesto internazionale e nell’ambito dell’economia mondiale.” (dalla Prefazione di Alberto Sinigaglia).
Paolo BAGNOLI, La fucina del Demiurgo.Materiali librari e bibliografici su Filippo Burzio

Paolo BAGNOLI, La fucina del Demiurgo.Materiali librari e bibliografici su Filippo Burzio

Presentazione di Alberto Sinigaglia, con una nota di Corinna Desole, Torino, Fondazione “Filippo Burzio”, Centro Studi Piemontesi, 2016. Questo nuovo lavoro di Paolo Bagnoli nasce da due elementi fondamentali: il progredire del riordino dei materiali archivistici, che ha aperto nuove prospettive alla conoscenza del percorso professionale e personale di Filippo Burzio e la conseguente necessità di perfezionare il ritratto storiografico del personaggio, tracciato dallo stesso Bagnoli nel volume Una vita demiurgica. Biografia di Filippo Burzio. Con la bibliografia degli scritti (1909-2003) (UTET, 2011). "Fa bene conoscere a fondo questo torinese che Bacchelli ci descrive di «cordialità discreta e delicata» eppure intrepido nel rifuggire «l’abisso della mediocrità». Affascinanti la sua avventura intellettuale e i laici attrezzi culturali. Vi si trovano appigli ancora buoni per la rinnovata necessità di una ripresa morale e politica della nazione, del recupero di un’etica individuale, di un forte senso di responsabilità." (dalla Presentazione di Alberto Sinigaglia).
Camillo Cavour, Del tiro di rimbalzo, a cura di Vittorio Marchis.

Camillo Cavour, Del tiro di rimbalzo, a cura di Vittorio Marchis.

Fondazione "Filippo Burzio", Centro Studi Piemontesi, 2011. Il volume presenta un manoscritto autografo, di Cavour inedito. Giovanni Depaoli che lo ritrovò nella Biblioteca dell'Istituto Storico e di Cultura dell'Arma del Genio a Roma così ne sintetizza i contenuti:«Il tiro di rimbalzo ... era un sistema di tiro consistente nel far rimbalzare sul terreno una o più volte il proiettile allo scopo di aumentare la gittata utile della bocca da fuoco e di colpire con tiro radente obiettivi verticali disposti in profondità … Di questo particolare sistema di tiro il Cavour rileva dapprima le caratteristiche e l'importanza, e ne illustra, richiamando le esperienze belliche dei secoli XVII e XVIII, l'utilizzazione negli assedi delle piazze, nella difesa delle medesime, nell'attacco e difesa delle opere di campagna. Successivamente egli affronta … la teoria del tiro di rimbalzo. Determina l'equazione della traiettoria nel vuoto ed in funzione della resistenza dell'aria ... ed individua la curva descritta dal proiettile».
Paolo BAGNOLI, Una vita demiurgica. Biografia di Filippo Burzio.

Paolo BAGNOLI, Una vita demiurgica. Biografia di Filippo Burzio.

Torino, UTET, 2011. Vincitore della XI edizione del Premio Letterarario Nazionale Corrado Alvaro per la saggistica. Umanista, scienziato, teorico della politica, giornalista, direttore de La Stampa, Filippo Burzio (1891-1948) rappresenta una figura eminente, e ancora oggi relativamente indagata, della cultura italiana della prima metà del Novecento. Liberale,antifascista, profondamente radicato nella storia del Piemonte e nei valori della sua terra, Burzio testimonia un sentire morale che mentre, da un lato, lo colloca in quel particolare ambito che caratterizza la riflessione sulla crisi della coscienza europea negli anni Trenta del secolo scorso, dall’altro, lo porta a ricercare, attraverso strade originali nelle quali si coniugano storia, filosofia, sociologia, e scienza, una visione dell’uomo e del mondo che salvi l’individuo dallo smarrimento morale e dalla perdita di quell’autonomia che costituisce il fattore fondamentale della libertà dei singoli come del consorzio umano. Filippo Burzio raccoglie l’insieme della sua produzione sotto la denominazione del demiurgo; quella demiurgica fu, per lui, sia la visione ispiratrice di un preciso modello di vita, sia il senso da assegnare alle opere dell’attività umana. La sua lunga attività pubblicistica culminata nella direzione de La Stampa tra il 1945 e il 1948, il percorso di elaborazione teorica del liberalismo secondo il canone dell’elitismo democratico, gli studi di balistica con contributi di rilievo internazionale, si armonizzano e si fondono in una concezione razionale dell’individuo motivata nei valori di base dell’esistenza e di quanto le tradizioni positive della sua terra piemontese conferiscono alla serietà e positività dell’operare umano. La biografia ci consegna, per la prima volta, il percorso completo della sua vita; un’esistenza che Burzio volle intesa a concretizzare lo spirito demiurgico.
Giorgio CALCAGNO, I segni del mio inchiostro.

Giorgio CALCAGNO, I segni del mio inchiostro.

Torino, Nino Aragno Editore, 2005. Il volume è una sorta di autobiografia intellettuale e raccoglie articoli, saggi, discorsi, tratti soprattutto da La Stampa, da Tuttolibri, dagli Annali del Centro Pannunzio e dalla rivista Pagine del Piemonte. Accanto alla sua terra e alle sue montagne,vi compaiono i personaggi frequentati nei libri o nella vita: Emilio Salgari e Sandokan, Benedetto Croce , Luigi Pirandello, Vittorio Bersezio, Riccardo Gualino, Edmondo De Amicis, Dino Campana, Cesare Pavese, il controverso Pitigrilli, Pablo Neruda, Franco Antonicelli, Gianfranco Contini, Gina Lagorio. E Primo Levi, Giovanni Arpino, Mario Soldati, Luigi Firpo, con i quali, sotto il tetto de La Stampa, aveva condiviso momenti, stabilito sintonie culturali e umane. Se nel saggio e nel discorso ufficiale parla l’uomo colto, il giornalista si presenta puntualmente, perentoriamente con una precisazione, una curiosità, un dettaglio. Per sua esplicita volontà o per pura casualità, lo stile letterario e il linguaggio del giornalismo appaiono perfettamente intrecciati nei testi prescelti: si integrano a vicenda, si rafforzano.
Filippo Burzio 50 anni dopo. Pensiero scientifico e pensiero politico

Filippo Burzio 50 anni dopo. Pensiero scientifico e pensiero politico

Filippo Burzio 50 anni dopo. Pensiero scientifico e pensiero politico, atti del convegno tenuto presso la Scuola di Applicazione, Torino, 23 gennaio 1998, introduzione di Vittorio Caissotti di Chiusano, Torino, Fondazione Filippo Burzio, 1998. Il volume raccoglie i seguenti contributi: Luciano Gallino, Filippo Burzio tra le due culture; Luigi Bonanate, L’Europa al tempo di Filippo Burzio; Gaetano Pellegrino, Quanto debbono alla scienza le vittorie militari; Paolo Bagnoli, Le affinità alternative: Piero Gobetti e Filippo Burzio; Valerio Zanone, L’elitismo liberale. “La figura di Filippo Burzio è assolutamente unica nel panorama culturale del nostro Paese. In lui praticamente risiedono due anime diverse. È difficile immaginare una persona che, con uguale impegno, passione e competenza, riesca a passare dal campo degli studi scientifici al campo degli studi politici, sociali e, in qualche modo, degli studi filosofici” (dall’Introduzione di Vittorio Caissotti di Chiusano).
Filippo Burzio e il Piemonte

Filippo Burzio e il Piemonte

Filippo Burzio e il Piemonte, tavola rotonda presso la Scuola di Applicazione, Torino, 28 ottobre 1993, introduzione di Vittorio Caissotti di Chiusano, Torino, Fondazione Filippo Burzio, 1993. Il volume raccoglie i seguenti contributi: Sergio Romano, L’essenza del liberale; Giorgio Calcagno, Piemonte luogo del mondo; Giovanni Tesio, La poesia della ragione; Luigi Pepe, Il «suo» Lagrange; Gaetano Pellegrino, Lo scienziato e il maestro, Ezio Mauro, L’anima della «Stampa» tra Torino e l’Italia. “La tradizione di Burzio è quella del Piemonte alfieriano, della monarchia sabauda come monarchia liberale, di Giolitti come servitore della Corona e insieme anticipatore della democrazia sociale: in quella tradizione si colloca il Risorgimento che si è contrapposto fin dal 1923 a quello «senza eroi» di Piero Gobetti ma che ha sempre rivendicato un proprio ideale di libertà nazionale innestato sullo sfondo di consapevole cosmopolitismo culturale, tratto inseparabile del vecchio Piemonte. E superate le angolosità e le astrazioni di una formazione composita e talvolta contraddittoria, il suo liberalismo si dispiega intero in una visione dei valori di umanità e di tolleranza, sempre inseparabile dalla libertà” (dal Messaggio di Giovanni Spadolini, in qualità di Presidente del Senato).
Filippo Burzio tra storia politica e scienza nel centenario della nascita

Filippo Burzio tra storia politica e scienza nel centenario della nascita

Filippo Burzio tra storia politica e scienza nel centenario della nascita, atti del convegno tenuto presso la Scuola di Applicazione, Torino, 16 febbraio 1991, prefazione di Pier Franco Quaglieni, Torino, Centro Studi Filippo Burzio, 1991. Il volume raccoglie i seguenti contributi: Giovanni Spadolini, Prolusione al convegno; Valerio Zanone, Filippo Burzio, teorico della politica e storico del Piemonte; Rodolfo Zich, Filippo Burzio al Politecnico; Gaetano Pellegrino, Filippo Burzio, scienziato e docente presso gli Istituti militari; Paolo Mieli, Filippo Burzio, giornalista e direttore de «La Stampa»; Norberto Bobbio, Il Demiurgo. La pubblicazione vuole “fare il punto sulla personalità intellettuale e politica di Burzio attraverso un approccio interdisciplinare, l’unico che consentisse di tratteggiaregli aspetti salienti di un uomo che, come ha detto Norberto Bobbio, «fu esempio eccezionale dell’unità di quelle che molti anni dopo saranno chiamate le due culture»” (dalla Prefazione di Pier Franco Quaglieni)
FILIPPO BURZIO NEL CENTENARIO DELLA NASCITA

FILIPPO BURZIO NEL CENTENARIO DELLA NASCITA

Filippo Burzio nel centenario della nascita, presentazione di Vittorio Caissotti di Chiusano, prefazione di Paolo Bagnoli, Torino, Centro Studi Filippo Burzio, 1991. Il volume, pubblicato in occasione del convegno tenutosi a Torino il 16 febbraio 1991 presso la Scuola d’Applicazione, raccoglie alcuni contributi scritti tra il 1921 e il 1988 da personalità autorevoli e prestigiose della cultura italiana (Luigi Salvatorelli, Bruno Villabruna, Massimo Caputo, Norberto Bobbio, Marziano Bernardi, Carlo Casalegno, Enrico Falqui, Giovanni Spadolini, Giovanni Arpino, Valerio Zanone, Nicola Matteucci, Pier Franco Quaglieni, Luigi Firpo), che tratteggiano da punti di vista diversi il ritratto morale e intellettuale di Filippo Burzio.

PUBBLICAZIONI ESTERNE

Paolo BAGNOLI, Il pensiero demiurgico. Saggi su Filippo Burzio  - Milano, Biblion Edizioni, 2018.

Paolo BAGNOLI, Il pensiero demiurgico. Saggi su Filippo Burzio - Milano, Biblion Edizioni, 2018.

Il volume raccoglie nove saggi – nati come testi per conferenze e convegni, o come introduzioni a volumi – scritti da Paolo Bagnoli, il maggiore studioso di Burzio, tra il 2005 e il 2016. In essi sono illustrate le molte sfaccettature della personalità e del pensiero dell’eclettico intellettuale torinese, che fu scienziato, filosofo, storico e giornalista. “Filippo Burzio è una figura che ha fatto, e continua a fare, fatica a riemergere dalla zona d’ombra nella quale, fatte salve alcune eccezioni naturalmente, la storia culturale del Novecento italiano lo ha relegato. Da qualche anno però, grazie alla ristampa delle sue opere e all’impegno dell’omonima Fondazione che conserva anche le carte che sono giunte a noi, Burzio è tornato al centro dell’attenzione intellettuale del nostro Paese” (dal Motivo dell’Autore).

Sede: c/o Scuola di Applicazione Via Arsenale 22 10121 Torino - email: segreteria@fondazioneburzio.it

Ti informiamo che, per migliorare la tua esperienza di navigazione su questo Sito sono utilizzati dei cookies. Cliccando su “Accetto ” o continuando la navigazione saranno attivati tutti i cookies specificati nell' Informativa estesa ai sensi dell’art. 13 del Codice della privacy. Per scoprire come utilizziamo i cookie e come cancellarli privacy policy.

  Accetto i cookie da questo sito.